«Con i fondi europei e del Piano di Sviluppo Rurale Latina può ambire a diventare un’eccellenza
nell’agroalimentare»
Le nuove sfide per l’agricoltura tra alimentazione sostenibile, innovazione e fonti di finanziamento da agganciare per un uso efficiente delle risorse naturali, per il miglioramento dei processi produttivi e l’aumento degli standard di qualità. Se n’è parlato ieri, martedì 21 settembre, nell’incontro “Agricoltura futura” promosso dai candidati al consiglio comunale di Latina nella lista Pd-Psi, Daniela Fiore e Mauro Visari, presso l’azienda agricola “Il Pastore Serafino”.
«Latina ha due risorse fondamentali, la terra e il mare, che come istituzioni possiamo e dobbiamo valorizzare facendo sistema, creando una rete capace di aggregare tutti gli attori delle filiere agricole e agroalimentari, che abbia come capofila il capoluogo pontino e che sia punto di riferimento e aiuto concreto anche per i comuni più piccoli» ha esordito il sindaco Damiano Coletta aprendo il confronto. «Come amministrazione, per favorire i prodotti della nostra agricoltura e l’economia locale abbiamo puntato a offrire un servizio di mense scolastiche biologiche e ad oggi le classi a tempo pieno sono passate da 14 a 50. E’ stato avviato l’iter per ampliare attraverso una variante al Prg gli spazi del mercato ortofrutticolo e siamo pronti a portare a compimento questo percorso entro il 3 ottobre. Più della metà delle aziende premiate al Vinitaly di Verona sono pontine. Con il Pnrr si aprono nuove opportunità che nel secondo tempo del mandato amministrativo coglieremo per la tutela e la valorizzazione del settore agricolo e delle risorse di questo territorio».
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale Salvatore La Penna che ha sottolineato l’importanza dell’integrazione delle attività produttive sul territorio quale via da percorrere per sfruttare il mix di risorse che distingue Latina. Dal candidato al consiglio comunale Mauro Visari è arrivata una proposta: «La futura amministrazione dovrà dotarsi di una delega in giunta sull’agroalimentare perché il territorio rurale non sia considerato periferia, ma diventi centro della produttività».
E’ partita dal territorio peculiare di Latina la riflessione di Daniela Fiore: «La terra, il mare, il turismo: un mercato di riferimento di consumatori, prodotti e servizi così ampio mi spinge a credere che l’agricoltura debba essere sempre più circolare e multifunzionale. Per chi produce è importante ‘agganciare il treno’ della grande distribuzione ma lo è altrettanto tutelare il valore delle produzioni: la multifunzionalità è un modo per produrre e difendere valore». La candidata ha voluto dedicare un pensiero anche al capitale umano: «Nel periodo di emergenza che stiamo vivendo a causa della pandemia dobbiamo ringraziare gli agricoltori che hanno garantito in sicurezza approvvigionamenti a tutte le famiglie, anche durante il momento più critico del lockdown. Quando parliamo di agricoltura sostenibile ci riferiamo all’ambiente, ma anche al sociale: attenzione ai diritti degli operatori del settore, all’equità sociale, alla salute delle persone a partire da ciò che portiamo sulle nostre tavole e dalla scelta del nostro km zero di qualità. L’agricoltura ha bisogno di essere sostenuta in un percorso di innovazione che porti vantaggi in termini di produttività e rispetto dell’ambiente e qui svolgerà un ruolo fondamentale la nuova programmazione settennale 2020-2027 dei fondi europei a disposizione della Regione Lazio. Parliamo quasi di 1 miliardo di euro». Le fonti di finanziamento e le iniziative da mettere in campo per far crescere il settore sono stati i temi al centro dell’intervento dell’assessore regionale all’agricoltura e pari opportunità, Enrica Onorati, all’incontro per sostenere la candidatura dei due esponenti dem. «Oltre alle risorse del Pnrr dedicate all’agroalimentare, circa 7 miliardi di euro, ci danno speranza i fondi del Psr (Piano di Sviluppo Rurale): nel biennio di transizione che stiamo vivendo muoveremo più di 289 milioni di euro per soddisfare una domanda che è altissima nella nostra regione, circa 55 milioni di euro li useremo per investimenti, oltre 50 li impegneremo sul biologico e fondamentale sarà il lavoro sul benessere animale. La convivenza di zootecnia, florovivaismo, settori ortofrutticolo e vitivinicolo è la vera forza di questo territorio in virtù della quale Latina può ambire al km zero e a divenire un’eccellenza in grado di arricchire l’intera regione».
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